COME PIANTARLI
IL TERRENO:
Quello migliore è il tipo sciolto, privo di sassi grossolani e di residui di vecchie radici. Lavorarlo con un anticipo di una settimana aiuta ad arieggiare gli strati inferiori, a controllarne il tipo e la consistenza, a consentire eventuali correzioni. La profondità di lavorazione, con vanga, rastrello, fresa, dipende dalla grandezza dei bulbi: 10-15 cm sono sufficienti per quelli più piccoli; circa 25 sono indispensabili per quelli più grossi.
DRENAGGIO:
Anche i bulbi che crescono nei luoghi umidi non gradiscono il terreno fradicio di acqua. Secondo la compattezza del suolo, incorporare sabbia in proporzioni variabili tra il 10 e il 20 per cento (la migliore è quella di cava o di fiume, non quella per uso edilizio). Se, al contrario, il terreno fosse troppo sabbioso, aggiungere torba per aurnentare la sua capacità di trattenere l’umidità.
CONCIMAZIONE:
Arricchire il terreno con fertilizzante minerale con un titolo di N-P-K (azoto, fosforo, potassio) pari a 12-10-18 (un buon fertilizzante da orto, per pomodori, va bene). Usarlo in ragione di 500 g per 100 metri quadri di superficie. Meglio lo stallatico maturo e sbriciolato (è perfetto quando non ha più odore) da distribuire in superficie e incorporare con vanga e rastrello.
ACIDITA’:
Il PH ideale per la maggior parte dei bulbi si aggira intorno a 6,5. Se il terreno è troppo acido, distribuire a spaglio sulla superficie calce idrata e miscelarla agli strati inferiori. Se il pH fosse troppo alcalino, aggiungere un acidificante.